Torna, con la 27ª edizione, la giostra dell’Archidado. Tante sono le novità presentate a partire dal nuovo banditore che in questa edizione, la prima post covid, vedrà Tommaso Banchelli sostituire la voce storica di Claudio Lanari. Cambio di scena anche per la coppia di sposi che impersoneranno Francesco Casali e Antonia Salimbeni; a scendere in piazza, quest’anno, saranno Chiara e Marco Arcuri.
Novità anche sul fronte tecnico, con l’arrivo di un nuovo maestro di campo a sostituire Carlo Umberto Salvicchi. Non sarà un cortonese l’uomo che farà rispettare le regole del gioco, ma il volterrano Alessandro Benassai, presidente della Compagnia Balestrieri di Volterra ed esperto balestriere nonché ottimo conoscitore delle regole.
E se da un lato non si fa nessun mistero sulle new entry, la stessa cosa non si può dire per i nominativi dei balestrieri dei cinque rioni. Nessun quintiere è disposto a svelare i nomi della coppia che si contenderà la verretta d’oro. Chissà se i balestrieri che abbiamo visto sfilare durante le rievocazioni del mese di maggio saranno quelli che effettivamente scenderanno in piazza il 12 giugno. Dopo tutto un po’ di strategia e pure un pizzico di scaramanzia non guasta. Tuttavia se è vera la regola che: “Squadra vincente non si cambia”, il quintiere di Peccioverardi avrebbe dichiarato il vero schierando a Maggio i coniugi Falomi, campioni in carica e vincitori in coppia di cinque verrette d’oro.
Avrà invece giocato la carta del terrore il quintiere di Sant’Andrea, schierando i “Fratelli terribili” che in coppia hanno vinto ben sei verrette d’oro e che con undici verrette in totale, detengono il primato di maggiori vittorie?
E il quintiere di San Marco e Poggio avrà schierato i balestrieri ufficiali oppure come si vocifera, ci sarà il ritorno di qualche balestriere vincitore delle passate edizioni?
Chissà quali strategie avrà studiato il quintiere di San Vincenzo detentore di una sola verretta d’oro e pure il quintiere di Santa Maria che all’attivo ha due verrette, l’ultima conquistata nel 2018 dai balestrieri Ferdinando Graziani e Andrea Petrucci.
Con la scomparsa di Ferdinando detto “Nando”, avvenuta pochi mesi dopo la vittoria della giostra, a causa di un malattia improvvisa, il quintiere ha decido che la balestra di Graziani, “la Sirena”, chiamata così perché porta intarsiata una sirena, scenderà sempre in piazza per tutte le edizioni, indipendentemente dal balestriere che gareggerà; un bell’omaggio per ricordare uno dei balestrieri storici della giostra, una persona eccezionale.
E se i nomi dei balestrieri rimarranno celati fino al 12 giugno, ciò che invece non può rimanere nascosta è la bellezza degli abiti dei figuranti, la bravura degli sbandieratori e dei musici che dal 1994 rendono ancora più suggestiva questa rievocazione storica.
Francesca Scartoni