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Non ci sono più le zone rosse di una volta

Restrizioni e scuole chiuse non azzerano il contagio. È  finita la pazienza

C’era una volta la zona rossa, quella che stavi in casa e se uscivi facevi a dritto le cose che dovevi fare senza tanti fronzoli. Andavi all’essenziale, facevi la spesa, un salto in farmacia o un giretto col cane. Poi dritti a casa e chi sgarrava finiva alla gogna dei social. Adesso invece la zona rossa s’è fatta più elastica, interpretabile, malleabile, ma non tanto per le regole ammorbidite, quanto per l’esaurimento della fedeltà a quelle regole. Chi si azzarda a far notare le violazioni, finisce in una gogna social opposta e contraria a quella precedente. Dopo un anno dall’avvio del «lockdown», passando per l’estate in cui «tutto sembrava finito», siamo rimbalzati in un «autunno caldo», abbiamo fatto «Natale con i tuoi» e ora siamo di nuovo daccapo, ma con un problema in più.

Nuovi casi quotidiani Covid19 nel comune di Castiglion Fiorentino

Non riusciamo ad aderire alle regole, attuiamo tutti un’interpretazione più o meno estensiva. Ai giovani gli puoi chiudere le scuole e te li ritrovi in giro ammassati. Quelli meno giovani cercano, chi può, di andare a lavorare facendo slalom coi turni, anticipando e posticipando lo «smartworking» mentre i figli dormono perché altrimenti non c’è verso di fare nulla. Poi ci sono gli anziani e i più vulnerabili stremati da un confinamento che nel loro caso non si può aggirare col ricorso alle nuove tecnologie.

Nuovi casi quotidiani Covid19 nel comune di Lucignano

Abbiamo imparato poche cose di questo Sars Cov2, una di queste è che la zona rossa o l’arancione rinforzato non bastano più ad azzerare il contagio. Sono sempre di più quelli che non rispettano le regole e questo in parte è anche comprensibile per un popolo un po’ anarchico come il nostro.

L’unica speranza è un’accelerazione nella vaccinazione, ma la situazione finora è stata quella che leggerete qui a fianco. L’altra speranza è che con una immunizzazione così lenta non arrivi una variante resistente al vaccino. 

In questa pagina trovate una «timeline» del contagio, i dati sono freschi, si tratta di quelli degli ultimi 45 giorni, la cosiddetta terza ondata. Abbiamo messo in evidenza anche la situazione dei tre comuni più colpiti e che hanno adottato ordinanze di chiusura delle scuole. La sensazione è che il ricorso alla dad abbia un’azione meno contenitiva. 

Emblematica la situazione di Arezzo, dove l’effetto «chiusura scuole» ha un effetto lentissimo. È  evidente, e si vede meglio nei centri più grandi, che la crescita esponenziale del contagio derivi dalla zona gialla precedente all’escalation, ovvero da un contesto che favorisce maggiore socialità nel tempo libero. 

*in ordinata dei grafici il numero di nuovi contagi quotidiani, dati Asl TSE

Massimo Pucci

Nuovi casi quotidiani Covid19 nei comuni della Valdichiana