È tornato in città 15 anni dopo la presentazione di Bianca. Ieri Arezzo ha detto Bentornato a Nanni Moretti con un tutto esaurito all’Arena Eden nella serata targata officine della cultura: il regista e attore ha presentato il suo ultimo film “Il sol dell’avvenire”. Politica, cinema, rapporto di coppia, psicoterapia: temi da sempre cari a Nanni, condensati in un’ altra pellicola che è anche un innoal cinema: non quello delle piattaforme streaming ma quello in cui un pubblico sconosciuto guarda in uno schermo immagini più grandi di loro, dice Moretti, che racconta come “50 anni dopo abbia la stessa voglia di andare al cinema di un tempo: come regista e come spettatore”. Il punto di riferimento è sempre quello: il cinema d’autore degli anni ‘60, di Pasolini, Ferrucci, Bertolotti, della Nouvelle Vague in Francia, del Free Cinema in Inghilterra.
Ancora un Nanni preveggente, uscito in sala ad aprile ma concepito in tempi non sospetti, il film racconta anche, nella storia dentro la storia, l’aggressione dell’Unione Sovietica in Ungheria del 1956: in una sceneggiatura scritta alla vigilia dell’aggressione russa in ucraina