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Cortona, conferenza pubblica per il «Giorno del Ricordo»: le testimonianze degli esuli istriani

 

Cortona celebra il Giorno del Ricordo con una conferenza pubblica a cura dell’«Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia». L’Amministrazione comunale e l’istituto scolastico superiore «Luca Signorelli» hanno organizzato per venerdì 10 febbraio l’incontro con Guido Giacometti, rappresentante toscano dell’Anvgd. L’appuntamento si svolgerà nella sala del Consiglio comunale, dopo i saluti delle autorità, Giacometti ripercorrerà la storia delle terre giuliano-dalmate: «Un tema costantemente oggetto di tentativi di manipolazione e, anche se ormai raramente, di negazione – dichiara Giacometti – A questo hanno posto un efficace argine il Parlamento italiano, con le leggi dei «Giorni del Ricordo» 10 febbraio e del «Giorno della Libertà» del 9 novembre, e il Parlamento europeo, con la risoluzione 19 settembre 2019 sull’importanza della memoria europea. Fondamentali in quest’opera di difesa della verità storica sono stati i presidenti della Repubblica ed in particolare Sergio Mattarella».

La conferenza ripercorrerà quella storia con testimonianze video di chi ha sofferto le tragedie delle foibe e dell’esodo e prevede l’intervento degli studenti dell’istituto scolastico superiore e del pubblico. Guido Giacometti è nato a Trieste il 19 marzo 1948 durante l’esodo da Pola della famiglia, originaria di Dignano d’Istria e stabilitasi poi a La Spezia. Ha frequentato l’Accademia Navale di Livorno e si è laureato in ingegneria elettronica al Politecnico di Torino. Dopo vari incarichi in Marina Militare è passato alla vita civile collaborando con società italiane e straniere.

Dal 2018 è responsabile per la Regione Toscana della associazione nazionale «Venezia Giulia e Dalmazia». In questa veste ha svolto molti interventi e conferenze sulla storia della Frontiera
Adriatica. L’«Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia» (Anvgd) è nata a fine anni ’40 con lo scopo di dare assistenza agli esuli e rappresentarli verso le autorità nazionali e locali. L’attività assistenziale si è esaurita nei decenni successivi, man mano che gli esuli, uscendo dagli oltre cento campi di raccolta profughi, trovavano lavoro ed abitazione. Oggi l’Anvgd