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Arezzo, ruba il borsello e poi le botte. Poi morde un poliziotto: arrestata

La Polizia di Stato arresta una donna per rapina e resistenza a pubblico ufficiale

Nelle prime ore di ieri 21 ottobre, arrivava sulla linea d’emergenza 112 la segnalazione di una lite in strada. Il richiedente riferiva che un uomo e una ragazza stavano avendo una colluttazione nei pressi di Piazza San Jacopo e che vi erano diverse macchie di sangue a terra.
La Volante della Questura, giunta immediatamente sul posto, trovava un uomo di origine filippina, con il volto insanguinato, che tratteneva per i capelli una giovane donna, mentre quest’ultima continuava a colpirlo al volto con pugni e schiaffi.
Gli agenti provvedevano a separare i due contendenti e controllavano sommariamente la donna accusata di aver rubato il portafogli dell’uomo, ed effettivamente le trovavano il borsello dentro la tasca del giubbetto. Trovatasi scoperta, la ventenne, cominciava una resistenza attiva e violenta nei confronti degli agenti per guadagnarsi la fuga, arrivando addirittura a mordere un poliziotto sulla mano. Con non poche difficoltà, quindi, gli agenti riuscivano ad ammanettarla e ad accompagnarla presso gli uffici della Questura.
Questa la ricostruzione dei fatti, in base a quanto denunciato dalla vittima e suffragato dalle dichiarazioni dei due testimoni che hanno assistito all’evento: l’uomo, dopo aver terminato il suo turno di lavoro, si sarebbe recato presso la sua autovettura quando, repentinamente, la donna saliva a bordo dell’auto e asportava dal vano portaoggetti il portafoglio. A quel punto la vittima tentava di riprendersi il maltolto ma subito ne nasceva una colluttazione, la donna colpiva l’uomo al volto più volte e lo mordeva mentre l’uomo iniziava a gridare attirando l’attenzione di due testimoni che immediatamente chiamavano le Forze dell’Ordine.
A fine nottata la donna, aretina e con precedenti di polizia, veniva tratta in arresto per il reato di rapina e resistenza a pubblico ufficiale, e nella mattinata odierna sarà giudicata in “direttissima” dalla Autorità Giudiziaria procedente.