Quanta poesia si cela dietro al mito greco della nascita della primavera con lo sbocciare dei suoi fiori, simbolo di amore tra Zefiro, vento di ponente, e Clori.
Fiori che annualmente abbelliscono le nostre casa, i giardini e balconi. Fiori che da sempre ispirano poeti, musicisti e pittori. Fiori capaci di diventare gradiose opere d’arte, se manipolati da mani esperte.
Fiori che in questa primavera, tornano ad essere i protagonisti indiscussi degli eventi culturali in Valdichiana.
Se a Cortona, Foiano e Castiglion Fiorentino i fiori rendono più colorate le piazze, a Lucignano diventano abiti con i quali adornare i maestosi carri della Maggiolata che, dopo due anni di stop, tornano a sfilare tra le strade cittadine. Colori e profumi prendono il sopravvento al grigiore che ci siamo portati dietro in questi anni e così rose, violette e mughetto ci invitano a brindare a questa primavera di rinascita, travolgendoci con pot pourri di colori e di profumi.
A Foiano i fiori si uniscono ai prodotti tipici del territorio quali il ciambellino, dolce foianese del periodo Pasquale, mentre a Cortona è il rame e l’artigianato locale a fare da cornice alla “Fiera del fiore” dove sculture floreali si accostano e si fondono con quelle di metallo.
Sono invece quadri, sculture, libri e prodotti enogastonomici ad accompagnare il fiore lungo le strade di Castiglion Fiorentino, in questo Maggio così carico di eventi dove il fiore non è soltanto un semplice elemento decorativo ma un simbolo di rinascita e comunicazione.
Con un fiore, infatti, si può dire tanto, basti pensare al fatto che in epoca vittoriana questi erano lo strumento per dialogare attraverso un linguaggio segreto; la comunicazione avveniva per mezzo della florigrafia, una sfumatura del linguaggio ad oggi quasi dimenticata.
I fiori possiedono tante sfaccettature quante i petali che li compongono, allora perché non riscoprire queste pieghe nascoste mentre ci si incammina lungo il “Green” di Castiglion Fiorentino o ci si sofferma davanti ad una scultura di rame e fiori a Cortona, o mentre ci spostiamo tra i giganti della “Maggiolata”?
Francesca Scartoni