Nelle prime ore di stamattina, nelle province di Parma, Arezzo, Grosseto e Roma, i militari del Comando Compagnia Carabinieri di Fidenza, con l’ausilio dei Comandi Provinciali competenti per territorio, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali nei confronti di 8 persone ritenute responsabili – a vario titolo e in concorso tra loro – di detenzione illecita e vendita di sostanze stupefacenti, riciclaggio e lesioni personali. Con il provvedimento – emesso dal Gip del Tribunale di Parma su circostanziata richiesta della Procura della Repubblica – è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone, oltre al divieto di dimora nella provincia di Parma a carico di altrettanti cittadini albanesi, e l’obbligo di dimora in provincia di Arezzo e Grosseto a carico di un cittadino italiano e di un altro albanese.
Quest’ultimo uomo, un 30enne residente a Camucia, è stato fermato stamani a Siena dai militari della locale stazione.
L’indagine è stata avviata nel 2018 dai Carabinieri di Fidenza e ha permesso di segnalare un totale di 500 assuntori di stupefacenti. Sono state provate circa 7.000 cessioni di stupefacenti con un volume d’affari complessivo stimato attorno al milione di euro l’anno. Il Gip del Tribunale di Parma, alla luce dei riscontri investigativi, ha altresì emesso un provvedimento di sequestro preventivo di 400mila euro, in contanti o per beni equivalenti, rinvenuti nella disponibilità degli indagati, anche per interposta persona.
Secondo l’ipotesi di accusa, gli ingenti introiti derivanti dal traffico dello stupefacente sarebbero stati riciclati prevalentemente in Albania con investimenti nel settore immobiliare. La rilevanza pubblica della vicenda è testimoniata anche dalla circostanza che uno dei tre arrestati è il giovane albanese che, pochi giorni fa, ha subito l’attentato a fuoco a Salsomaggiore, venendo colpito da 3 colpi di pistola alle gambe.