E’ accaduto ad Arezzo nei giorni immediatamente precedenti al Natale. Un ragazzo di 17 anni, accompagnato da madre e padre, si è recato al centro vaccinale di Arezzo Fiere e solo dopo alcuni minuti di tensione è riuscito a ricevere la prima dose del vaccino anti Covid19.
La madre e il ragazzo erano a conoscenza delle opinioni no-vax del padre, ma alla fine lui si era convinto ad accompagnare il figlio che voleva il vaccino per fare vita sociale e per le attività sportive. Una volta giunti sul posto il padre ha però fatto marcia indietro ed ha richiesto l’intervento del medico vaccinatore. Anche dopo il parere dello specialista l’uomo è rimasto sulla sua posizione, ma a quel punto i sanitari addetti alla somministrazione, preso atto della volontà del 17enne e della madre, hanno somministrato il vaccino. Sul caso la giurisprudenza è molto fresca, ma le sentenze della magistratura su episodi analoghi sono convergenti, interpellata su questa vicenda, la responsabile della vaccinazione della Asl Tse Anna Beltrano ha dichiarato «Tutti i giovani maggiori di 16 anni possono ricevere il vaccino anche con i genitori in disaccordo – spiega la dirigente dell’azienda sanitaria – stiamo applicando una circolare del Ministero che tiene conto di alcuni casi accaduti negli ultimi mesi, si prende atto che un giovane maggiore di 16 anni abbia la possibilità di decidere sulla vaccinazione Covid19». Sul caso della vaccinazione di minorenni con genitori in disaccordo non esiste una legge, al momento fra le fonti reperibili c’è un testo del Ministero dell’Istruzione che fa riferimento ad un parere del Comitato Nazionale di Bioetica. Nel testo si fa riferimento alla preminenza della volontà del giovane.
Si tratta di una circostanza non ancora nota, ma che potrebbe cambiare la vita ad altri ragazzi e ragazze che si ritrovano nella situazione del nostro 17enne aretino, figlio di una coppia che alcuni anni fa si è separata.