di Luca Amodio (foto di Giulia Barneschi)
La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la famigerata COP 26, si è conclusa, a detta di molti esperti, con una fumata nera. E’ vero: sono stati fatti alcuni importanti passi in avanti ma non abbastanza rispetto quanto il nostro pianeta chiede e, soprattutto, rispetto quanto riuscirà ancora a sopportare. In parallelo al valzer sul palco degli uomini più potenti del mondo, Greta Thunberg continua a scagliarsi contro il «bla bla bla» dei politici auspicando una maggiore rigorosità e vigorosità sollevando, ancora una volta, il fatidico quesito: perché la politica non pensa mai al futuro? Lasciando l’onere della risposta ai talk show quello che ci importa capire in queste pagine è se la politica locale sta, nel suo piccolo, affrontato la transizione ecologica con la dovuta coscienza con cui si affronta un’emergenza (seppur di medio periodo).
Ve lo ricordate il ragazzo in foto? E’ già apparso nella nostra seconda pagina tra gli «indignati speciali». Si chiama Manuel e ogni mattina si sveglia con la speranza che l’eco compattatore collocato in località fontesecca a Castiglion Fiorentino funzioni di nuovo. L’installazione consentiva ai cittadini di gettare lì i propri rifiuti di plastica ottenendo, in premio, alcuni «bollini» attraverso i quali si poteva guadagnare uno sconto sulla tariffa dei rifiuti. Manuel, come altri ragazzi della sua generazione, coltiva una forte coscienza ecologica e crede che ognuno possa contribuire a questa causa: ecco perché non ha ben compreso la scelta di disattivare «il mangia bottiglie». Al che, abbiamo chiesto all’assessore castiglionese alle politiche ambientali, Francesca Sebastiani, un chiarimento. Ecco la sua risposta: «E’ un servizio, incentivato dal gestore Sei Toscana, che abbiamo disattivato per ridurre i costi delle bollette dei cittadini. A mio modo di vedere era più uno spot che un’azione concreta: abbiamo già una raccolta porta a porta, basta conferire in maniera regolare il sacco giallo, non serve un eco compattatore».
E allora quali sono le policy messe in atto? «Nel 2019 abbiamo lanciato il progetto Carrta: un complesso di azioni per la riduzione di rifiuti e per la tutela dell’ambiente. Ci siamo quindi adoperati sia in termini di formazione, specie nelle scuole, ma anche di sensibilizzazione e collaborazione con la cittadinanza con giornate a tema come il green day con porta romana. Abbiamo poi vistosamente aumentato il numero delle compostiere per il rifiuto organico che è la voce principale in termini di peso nelle nostre discariche». Come mai questa predominanza? Perché evidentemente non siamo ancora entrati nella logica della raccolta differenziata dalla quale si arriverebbe a produrre porzioni identiche per ogni tipo di rifiuto. Invece i sacchi dell’indifferenziata sono sempre più numerosi. Ed ecco la campagna nelle scuole, consci del fatto che i bambini sono i messaggeri più importanti anche per educare «i grandi». «Abbiamo dunque creato un opuscolo «Plastica sì e plastica no» per stimolare i bambini a un uso consapevole di questo materiale e, parallelamente, abbiamo, come fosse un premio, deciso di costruire i giochi nei parchi con il «bottino» proprio del multimateriale», prosegue Sebastiani. Anche le cinque «case dell’acqua» si inseriscono nel disegno della limitazione dell’uso della plastica, «quasi cento mila bottiglie di plastica risparmiate, addirittura viene a fare rifornimento gente che non è del comune di Castiglion Fiorentino». Ma c’è anche un progetto importante come bozza e riguarda la mobility green: «a breve provvederemo alla installazione di due colonnine (zona boscatello e viale mazzini) per il rifornimento di auto elettriche e altre cinque per le bike così da favorire la mobilità sostenibile anche per intercettare i turisti che vengono dalle grandi città europee».
A Cortona, la raccolta dei rifiuti porta a porta sta proseguendo espandendosi a macchia di leopardo in quasi tutte le province «Prima del nostro insediamento, la raccolta copriva soltanto le frazioni di Camucia, Terontola e Montecchio del Loto, ma adesso abbiamo inglobato nel disegno anche tutta la parte a valle, dalle Chianacce a Pietraia; il prossimo anno cercheremo di completare con Pergo e la parte che va verso Mercatale: a questo punto il servizio a domicilio sarà al completo salvo per la montagna per ovvi motivi», afferma Paolo Rossi, assessore ambiente. Perlopiù l’assessorato mira a ridurre l’organico, attraverso un incentivo al compostaggio domestico che si traduce anche in uno sconto del 25% per la tariffa variabile della Ta.Ri. «Inoltre, per diminuire l’uso della plastica, stiamo cercando di raddoppiare il numero delle ‘case dell’acqua’, già presenti a Terontola, Camucia, proponendole in altre tre frazioni». Ma anche sulla mobilità sostenibile si stanno facendo passi in avanti e si prevede l’installazione delle colonnine per il rifornimento di auto elettriche «abbiamo fatto richiesta di installazione e, adesso, stiamo cercando di individuare i luoghi più consoni sia a Cortona ma anche a Camucia e Terontola».
A Lucignano invece si è insistito soprattutto sulla questione dell’efficienza energetica degli immobili, «Grazie ai fondi ministeriali per i comuni sotto i 5mila abita abbiamo potuto utilizzare circa 200mila sulla riqualificazione di alcune nostre strutture, nella fattispecie siamo intervenuti sostituendo le vecchie caldaie con caldaie a condensazione, sia alla casa di riposo, sia alla scuola media, adesso entro il 2022 stiamo lavorando per rendere la scuola elementari un edificio a 0 emissioni. Tuttavia bisogna tenere a mente che l’upgrade non sta soltanto nella parte termica ma anche nell’illuminotecnico di questi», spiega Juri Sicuranza, assessore all’ambiente di Lucignano. Anche qui non mancano le iniziative di cittadinanza attiva, soprattutto verso i più piccoli, con progetti come «puliamo il mondo» ma sottolineiamo soprattutto la politica plastic free dell’amministrazione «tutte le associazioni che organizzano gli eventi non devono utilizzare plastica negli stand. Per l’appunto, è in bozza l’installazione di distributori di acqua sia nel comune, sia nelle RSA così come negli istituti scolastici, sarebbe un’ennesima via per ridurre l’uso di plastica». L’Università degli Studi di Firenze, ad esempio, qualche anno fa consegnò ai circa diecimila immatricolati una borraccia in alluminio, la quale tra una lezione all’altra poteva essere riempita in degli appositi punti di rifornimento. Per la questione della mobilità sostenibile, è già presente una colonna per il rifornimento di auto elettriche ma si sta andando a valutare inoltre, non solo di aumentare di numero, ma anche aggiungere la possibilità di rifornimento per biciclette».
A Foiano della Chiana in questi anni si è invece investito soprattutto nel tema dei rifiuti così da accorciare il divario con gli altri comuni della valdichiana e facilitare la differenziata: «già nello scorso mandato abbiamo aperto dopo venti anni il centro di raccolta di rifiuti ma la tappa cruciale è stata raggiunta nel 2021 quando siamo andati a effettuare un autentico porta a porta nella raccolta, non solo nel centro storico e a Pozzo della Chiana: e infatti ci sarà sicuramente un boom importante nelle statistiche della raccolta differenziata che apprezzeremo nel rendiconto di fine anno. Anche nel nostro caso, questa linea è stata accompagnata da lezioni di sensibilizzazione, di concerto con 6 Toscana, nelle scuole», ci dice Jacopo Franci, assessore all’ambiente di Foiano. Ma anche l’assessore foianese, sul mistero dell’eco compattatore, riprende le parole di Sebastiani «Anche noi avevamo questa installazione vicino ai cantieri del carnevale: sì, era piacevole da vedere, ma funzionava male ed era poco utile specie appena che abbiamo istituito una raccolta a domicilio». Guardando ai progetti futuri, l’amministrazione comunale si sta preparando verso un piano di rigenerazione per quanto riguarda l’illuminazione pubblica «il progetto è quasi completato e in questi mesi dobbiamo riorganizzare i 1500 punti luce con impianti al LED in tutto il territorio comunale». E per la questione della mobility green: Foiano ha già delle colonnette per le auto elettriche sia all’Outlet Village sia vicino al centro storico.
A questo punto è interessante consultare il rendiconto annuario dei dati ambientali ARPAT (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) in merito agli argomenti toccati con gli amministratori locali, precisando che tutti i dati fanno riferimento al 2019 per le verifiche necessarie alla loro certificazione. Per quanto concerne i rifiuti urbani (differenziati e non) sono stati prodotti nel 2019, in tutta la regione, 2281,048 tonnellate, per una media per abitante di 613 kg su abitante, in lieve calo rispetto alle 614 dell’anno precedente. La nostra provincia, nella sua interezza, è terzultima per rifiuti urbani pro capite, ovvero in rapporto alla popolazione. Tuttavia, per quanto riguarda la raccolta differenziata, la provincia di Arezzo è il fanalino di coda con appena 277 kg su abitanti di raccolta differenziata: pensiamo che la provincia di Lucca ha una cifra quasi doppia (476). Ricordiamo che in virtù del D.Lgs. n.152/2006 e la legge del dicembre 2006 n. 296, gli obiettivi di raccolta differenziata erano del 60% e del 65% rispettivamente per il 2011 e il 2012. Nel suo complesso, almeno per il 2019, la Regione Toscana è appena in linea con la prima cifra (60,2%), solo tre province sono in linea con il secondo risultato: Lucca, Pisa e Prato. Per la situazione nella Valdichiana aretina abbiamo costruito un grafico (qui a fianco) con i dati di «Sei Toscana».
Da sottolineare anche la relazione in merito ai depuratori di acque reflue urbane, presenti anche nella valdichiana aretina (Monsigliolo a Cortona; Pozzo Nuovo a castiglion Fiorentino; Molin Nuovo a Foiano della Chiana; Rialto a Monte San Savino). Nella fattispecie ARAT è chiamata a verificare la qualità dei reflui scaricati nelle acque superficiali: i reflui infatti, dopo il trattamento, vengono scaricati nelle acque superficiali e devono rispettare quanto indicato dalla normativa. Il personale dell’ente ha effettuato ispezioni a tutti i depuratori presenti nel territorio – salvo per quelli più piccoli (ovvero a servizio di un numero di abitanti equivalenti inferiore a 2000) – e,nonostante l’emergenza Covid, sono stati realizzati tutti i controlli programmati, tranne per Tonacato. Per gli impianti sono stati eseguiti un totale di 37 campionamenti del refluo in uscita di cui 2, relativi al depuratore di Ponte a chiani, sono risultati non conformi a causa del superamento dei parametri per rame e zinco, prontamente segnalato poi alle autorità competenti.
Concludiamo, mettendo in evidenza anche la classifica stilata dal Sole 24 ore in merito alla qualità della vita nella provincia di Arezzo che, per la voce ambiente e servizi, conferisce al nostro territorio il 55esimo posto, anziché il 35esimo che occupa se si fa la media anche delle altre arene (ricchezza e consumi, giustizia e sicurezza, ecc…). Secondo il Sole la provincia è 54esima per riqualificazione energetica degli immobili, con una spesa di 49 euro per abitante; 55esima per ecosistema urbano, calcolato sulla base di 18 indicatori, 88esima per fondi europei per l’ambiente e per la gestione dei relativi rischi.