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Potenza ed eleganza nella disciplina, a Castiglion Fiorentino e Montagnano la scuola di Taekwondo

Quella di Vito dell’Aquila nel taekwondo è stata la nostra prima medaglia olimpica in questa splendida estate italiana di vittorie. Anche chi non conosceva la disciplina, non è rimasto di certo refrattario rispetto l’eleganza e la potenza che hanno portato il giovane pugliese nel gradino più alto del podio. Il taekwondo sta vivendo un vero e proprio exploit negli ultimi anni, coinvolgendo grandi e piccini, ad ogni latitudine nello Stivale. E anche nella nostra Valdichiana abbiamo una vera e propria fucina di campioni con «A.S D. NrGym Taekwondo Arezzo». Tra i tanti talenti in cui la società può contare, spicca il nome di Andrea Conti, 3° ai campionati Europei Juniores per categorie olimpiche e 5° ai recentissimi campionati europei U21.

E adesso sono finalmente ricominciati gli allenamenti a Castiglion Fiorentino nella nuova sede della palestra comunale de «La Spiaggina», grazie alla volontà dell’amministrazione comunale che ha messo a disposizione i propri impianti per fare ripartire lo sport nel rispetto delle normative covid. L’attività è aperta dai 5 anni in su seppur divisa in due gruppi, uno fino agli 11 anni e l’altro dai 12 in su, così da calibrare meglio gli allenamenti «per i più piccoli gli allenamenti sono improntati su percorsi ludici motori oltre che a elementi tecnici specifici della disciplina: tecniche di calcio, pugno e parate. La parola d’ordine, per i più piccoli, è imparare divertendosi. Per la seconda fascia di età l’allenamento è più atletico e più improntato allo sviluppo delle capacità condizionali: forza, velocità mobilità articolare e resistenza, oltre a quelle coordinative. Si studiano con maggiore attenzione la tecnica e le tattica del combattimento», ci spiega il Maestro Antonino Cappello. 

A occuparsi del settore giovanile, dunque incaricati di forgiare le nuove leve, sono due giovani formatisi proprio tra file della palestra stessa. Filippo Guerrini, da cintura bianca ad allenatore, ci racconta di aver iniziato a praticare taekwondo ormai 10 anni fa, quasi per caso «mi sono subito appassionato: ho deciso di incrementare l’attività sportiva divenendo agonista e partecipando a tanti campionati italiani e interregionali. Poi con la pandemia, ho inevitabilmente frenato l’attività ordinaria ma ho deciso di studiare per diventare prima arbitro poi allenatore». Stesso cammino percorso dal fido amico Samuele Biancalani, anche lui oggi tecnico NrGym, che ci spiega l’importanza delle matricole in questa arte marziale «iniziare da piccoli è sicuramente una scelta vantaggiosa sia per ragioni tecniche, lo stretching fatto da piccoli ci rende subito più elastici, sia perché disciplina e rispetto per gli avversari sono la cartina tornasole di queste displicine. Non è affatto uno sport violento ma anzi questi valori e le regole sono gli aspetti predominanti». 

Scegliere di praticare il taekwondo significa scegliere di affinare l’autocontrollo, la fiducia in sé, l’ascolto degli altri e di sé stesso. Ecco perché è molto più di uno sport.