Presso il Comando Provinciale, alla presenza del Prefetto di Arezzo, Dott.ssa Maddalena DE LUCA, del Comandante Provinciale, Col. Adriano LOVITO, e di una rappresentanza di Ufficiali, Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri e del personale in congedo delle Sezioni A.N.F.I. di Arezzo e Valdarno Superiore, si è svolta una sobria cerimonia, nel rispetto delle misure di contenimento del virus Covid-19.
Il Prefetto di Arezzo, al termine della stessa, ha espresso parole di ringraziamento per l’attività svolta dalle Fiamme Gialle aretine, per i particolari risultati ottenuti e, soprattutto, per l’importante apporto fornito in occasione dell’emergenza epidemiologica.
Nel 2020, le Fiamme Gialle di Arezzo hanno eseguito 106 interventi ispettivi e 284 indagini, per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e di imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese.
LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del Fisco e dei grandi evasori.
Nel 2020, sono stati scoperti 39 evasori totali/paratotali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente e/o in parte sconosciuti all’Amministrazione finanziaria e 169 lavoratori in “nero” o irregolari. 27 i datori di lavoro verbalizzati per aver impiegato manodopera irregolare.
Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di circa 4 milioni
di euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria
ammontano a oltre 7,5 milioni di euro.
Sono 4 i casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a
società “esterovestite”.
Tra queste, si segnala l’attività conclusa agli inizi del corrente anno, con il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre 2 milioni di euro, nei confronti di una società di diritto bulgaro, con sede a Sofia, esercente l’attività di trasporto, facente parte di un importante gruppo societario con base nel territorio del Valdarno aretino e proiezioni nazionali e internazionali. All’esito delle indagini, sono stati ricondotti a tassazione in Italia redditi per oltre 22 milioni di euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria dei 2 amministratori, per reati fiscali.
Inoltre, nel mese di maggio 2021, si è conclusa una complessa indagine di polizia economico-finanziaria, nei confronti di una società di diritto straniero, operante nel settore turistico, in realtà, con sede operativa in provincia, che ha evaso oltre 12 milioni di euro.
Relativamente ai fenomeni delle frodi fiscali e delle indebite compensazioni, sono due le attività più importanti concluse.
La prima, balzata agli onori delle cronache pochi giorni fa, nei confronti di un consorzio, con base nell’aretino e operativo anche in altre regioni dell’Italia centro-settentrionale, attivo da anni nella gestione in affidamento da enti pubblici e privati di strutture socio- assistenziali. Il sodalizio individuato ha ideato uno schema che prevedeva, tra l’altro, la partecipazione da parte del consorzio a gare pubbliche, per poi affidare l’esecuzione delle prestazioni a società cooperative “affiliate”, talora rappresentate da “prestanome”. Gli indagati, con il contributo di un consulente fiscale, hanno posto in essere ripetute condotte di omesso versamento di tributi e di indebite compensazioni, che, nel tempo, hanno generato un rilevante debito nei confronti dell’Erario in capo alle singole cooperative, poi sistematicamente poste in liquidazione e sostituite con altre che proseguivano l’attività con gli stessi dipendenti. Nel complesso, è stato quantificato un ammontare di somme evase/non versate pari a 26 milioni di euro, costituenti il profitto illecito realizzato. 10 i soggetti denunciati, a vario titolo, per associazione per delinquere e reati fiscali, 3 le persone nei cui confronti è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare. Eseguito anche un provvedimento di sequestro preventivo per oltre 500.000 euro.
La seconda, altrettanto significativa, è l’Operazione “Ursula”, che ha portato alla scoperta di una frode fiscale nel settore della produzione e della commercializzazione di abbigliamento e di pelletteria, perpetrata da un’associazione per delinquere composta da diversi soggetti, alcuni dei quali legati da vincoli di parentela, dislocati in più regioni e con proiezioni anche in Austria. Nel corso degli anni, tramite le società a loro riconducibili, hanno emesso fatture per operazioni inesistenti per oltre 15 milioni di euro, ottenendo indebite compensazioni per oltre 3 milioni di euro. L’attività si è concretizzata con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare personale nei confronti del dominus della frode fiscale.
Nel settore delle frodi connesse all’illecita attività di sottrazione, deposito e vendita di carburante per autotrazione, è stata conclusa un’indagine di polizia giudiziaria, che ha portato all’esecuzione di misure cautelari degli arresti domiciliari, nei confronti di 2 dei principali indagati ed alla denuncia di ulteriori 4 soggetti, per i reati di furto aggravato, ricettazione, riciclaggio, nonché al sequestro di oltre 7.000 litri di gasolio per autotrazione e denaro contante.
Nel corso del 2020, la ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica Amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.
96 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei a quelli degli enti locali, cui si aggiungono
d’indagine, concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e svolte con la Procura Regionale della .
Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, che ha comportato la segnalazione alla Magistratura contabile di danni per 1,7 milioni di euro.
In proposito, si evidenzia l’operazione condotta per l’ipotesi di falso e di frode nelle pubbliche forniture, nei confronti di una società, aggiudicataria di una procedura pubblica di acquisto di centinaia di ventilatori polmonari, importati dalla Cina e risultati privi di certificazioni CE, acquistati da un ente pubblico, per una commessa complessiva di 3,5 milioni di euro, oltre IVA. Le indagini hanno permesso di ricostruire l’intera filiera fraudolenta delle forniture, di evitare l’impiego di dispositivi medici non conformi, consentendo all’Amministrazione Pubblica di rientrare in possesso di gran parte delle somme versate quale anticipo alla società (circa 3,3 milioni di euro).
Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, nel 2020, il Corpo ha realizzato
uno specifico dispositivo operativo, volto al contrasto dei fenomeni di illecita percezione del
“reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il
contributo dell’INPS, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti
delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio ed hanno permesso di
intercettare 55.000 euro indebitamente percepiti e 6.000 euro di contributi richiesti e non
ancora riscossi, nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste
dalla normativa di settore, 20 soggetti.
Sul fronte della , l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato nel per un di oltre 170 mila euro. 6 le persone denunciate, di cui 2 tratte in arresto, in materia di riciclaggio ed autoriciclaggio. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 2,6 milioni di euro.
Nel mese di aprile dello scorso anno, è stata eseguita un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, a carico di un imprenditore orafo aretino, per il reato di bancarotta fraudolenta, in quanto aveva distratto e/o dissipato risorse finanziarie di una società fallita, addebitando spese per fini personali ed effettuando prelevamenti in contanti ingiustificati.
Con riguardo agli accertamenti finalizzati alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario del riciclaggio, i Reparti hanno proceduto allo sviluppo di 167 segnalazioni di operazioni sospette.
Sono stati, poi, eseguiti 3 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta, da parte dei soggetti in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, con la scoperta di illecite movimentazioni per 230.000 euro.
In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 26 soggetti.
Ammonta a circa 2,6 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.
In merito, rileva l’attività conclusa nei giorni scorsi, in collaborazione con la Questura di Arezzo, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Firenze, che ha portato al sequestro del capitale sociale e dell’intero patrimonio di una società di Arezzo, per un valore di oltre 800.000 euro, riconducibile ad un soggetto condannato con sentenza definitiva, per “associazione di tipo mafioso”.
Sono stati eseguiti 540 accertamenti, a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore.
I Reparti operativi hanno effettuato 16 interventi e sottoposto a sequestro oltre 70 mila prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e/o non sicuri. Sono stati denunciati alla Procura della Repubblica 4 soggetti e verbalizzati altri 7, sotto il profilo amministrativo.
La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente per contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.
A tal proposito, si evidenzia il sequestro di oltre 515.000 mascherine e dispositivi di protezione individuale; particolare menzione merita l’Operazione “Praesidium”, che ha riguardato più soggetti, ubicati in diverse regioni italiane, che hanno illecitamente commercializzato circa 200.000 mascherine sprovviste della certificazione di riferimento; è stato ricostruito un flusso commerciale di oltre 2 milioni di mascherine, riconducibile all’intera filiera.
Relativamente al contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, sono stati 16 gli interventi effettuati che hanno consentito di sequestrare varie sostanze stupefacenti, con la segnalazione alle Autorità competenti (Procura della Repubblica e Prefettura) di 15
soggetti.
Relativamente al controllo del territorio, molteplici i servizi svolti in materia di pubblica utilità “117” (1.460 pattuglie), nonché quelli svolti nell’ambito del concorso all’ordine ed alla sicurezza pubblica, disposti dall’Autorità provinciale di P.S.
A seguito dell’emergenza epidemiologia, la Guardia di Finanza, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento della pandemia, eseguendo circa 7.200 controlli.
In aggiunta, la componente territoriale continua a fornire il proprio supporto nell’importante operazione di smistamento e trasporto dei vaccini, con 55 pattuglie sinora impiegate.