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È un locale da ballo del centro l’immobile sequestrato dal Questore per una storia di mafia. È la prima volta che questa legge viene applicata ad Arezzo

Grazie al Decreto Legislativo n. 159 del 2011, il cosiddetto “Codice Antimafia”, sono stati forniti all’Autorità Giudiziaria e al Questore della Provincia competente per territorio strumenti che permettono di approfondire le verifiche e intervenire con maggiore incisività su patrimoni di probabile provenienza illecita, allo scopo di sottrarli alla disponibilità di soggetti od organizzazioni dedite al riciclaggio e alla riconversione del denaro in attività lecite.
Attraverso l’utilizzo degli strumenti normativi contenuti nel citato provvedimento, il Questore della Provincia di Arezzo Dario Sallustio, unitamente al Procuratore Distrettuale della Repubblica di Firenze Giuseppe Creazzo, hanno proposto al Tribunale di Firenze l’applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale, nei confronti un soggetto che in passato era stato condannato in via definitiva per associazione di stampo mafioso, relativamente a fatti commessi alla fine degli anni ’90, poichè risultava coinvolto nelle attività di un clan camorristico.
Grazie alla sinergica attività posta in essere dalla Divisione Anticrimine della Questura aretina e, per gli aspetti economico-patrimoniali dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo che ha operato con gli specialisti del G.I.C.O. di Firenze, coordinati dal Procuratore Aggiunto Luca Tescaroli, è stato ricostruito minuziosamente il profilo del soggetto interessato raccogliendo significativi elementi risultati preziosi ai fini dell’emissione del provvedimento.
Nel contesto nazionale dell’applicazione della normativa di cui trattasi, il decreto di sequestro eseguito ieri sera è la prima misura di prevenzione patrimoniale che ha interessato la nostra provincia e, nello specifico, ha sottratto alla disponibilità del soggetto interessato un’abitazione, un’autovettura di lusso e un immobile ove ha sede un noto locale pubblico cittadino (si tratta di una sala da ballo), oltre al capitale sociale e al patrimonio di una società di Arezzo, per un valore totale ancora in corso di valutazione da parte dell’Autorità Giudiziaria, di circa un milione di euro.