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Scuola, giovani e valori visti da lontano. “Il Vangelo di un alieno” è il nuovo libro di Caldarone

Viene da un altro pianeta e osserva con distacco e in modo molto severo la realtà che incontra. Il «Prometeo» raccontato da Nicola Caldarone nel suo ultimo libro «Il Vangelo di un alieno» ci raffigura un presente ostaggio degli errori del passato e dei sedimenti lasciati dai vizi della nostra società.
Uscito per le edizioni Luoghi Interiori, il nuovo libro ci porta in viaggio nel nostro presente a cavallo della crisi pandemica. «Ho iniziato a scrivere questo testo prima del confinamento del 2020 – racconta Caldarone – ed è indubbio che questi mesi difficili abbiano lasciato la loro impronta anche su questo lavoro».
Giornalista e componente di alcune delle più importanti istituzioni culturali, quali l’Accademia Petrarca e del Comitato tecnico del Maec di cui è presidente, Nicola Caldarone sforna così la sua sedicesima pubblicazione. Il protagonista è questo giovane «che si faceva chiamare Prometeo, dal nome di colui che aveva regalato, sottraendolo agli dei, il fuoco della civiltà agli uomini». Nel libro «Prometeo» svolge il ruolo di osservatore non partecipante, diremmo in termini sociologici, ovvero veste i panni di un narratore di un contesto non interiorizzato, che quindi non gli appare «normale». Ma il protagonista non è soltanto un testimone perché «nel suo mandato che gli è stato affidato da una volontà superiore» c’è il compito di impedire il declino definitivo e l’imbarbarimento della società civile. «Prometeo» in questo senso sembra un super eroe, una entità dotata di capacità di analisi e di quei poteri che potrebbero invertire l’irrimediabile decorso del Pianeta.
Nel volume un aspetto centrale è dedicato proprio ai giovani e al mondo della scuola. Un mondo che l’autore conosce bene, essendo stato insegnante liceale di letteratura italiana e latina.