Tutti assolti al processo per la morte di Sergio Botti, l’anziano ucciso dalla violenza infertagli da un paziente psichiatrico ricoverato alla Fratta. I fatti risalgono al 2014 quando un giovane paziente della psichiatria si liberò dei due infermieri del reparto e aggredì l’anziano di Castiglion Fiorentino. Botti morì pochi giorni dopo al San Donato, l’aggressore, Alessandro Lorenzi, successivamente si suicidò nell’opg di Montelupo dove finì recluso.
Ieri al processo erano imputati i medici della Psichiatria e i vertici dell’ospedale. Tutti assolti perché il reparto era a norma, nei fatti però non venne più riaperto dopo il fattaccio e per la gestione del paziente. Lorenzi non era ricoverato in tso quindi non poteva essere chiuso e ad assisterlo c’erano due infermieri. Il giovane, 1,90 per 100kg, aggredì gli infermieri prima di ricevere la terapia e poi si accanì sul primo paziente del reparto vicino. La colpa, secondo i giudici, è solo sua.