Come tutti i bar del Paese, anche quello sito al Villaggio Dante ad Arezzo, gestito da un noto pregiudicato italiano, era stato interessato dai provvedimenti di chiusura conseguenti al D.P.C.M. dell’11 marzo scorso emanato al fine di contrastare la propagazione del COVID-19. La chiusura dell’attività però non ha scoraggiato il gestore, conosciuto per precedenti in materia di stupefacenti, che ha intensificato un’attività di spaccio che aveva come punto di riferimento proprio il bar. L’attività di osservazione attuata dagli uomini della Squadra Mobile ha permesso di appurare un meccanismo semplice e ben collaudato per lo smercio dello stupefacente: l’acquirente si avvicinava al bar, entrava nel gazebo pertinente all’esercizio e il gestore usciva dal locale consegnando lo stupefacente, avvalendosi a volte anche di un soggetto albanese, anch’esso pregiudicato, che stazionando all’esterno del bar assolveva anche ad una funzione di vedetta e di avvertimento in caso di avvicinamento delle Forze dell’Ordine. Nella giornata di lunedì è quindi scattato il blitz: il bar è stato cinturato dagli agenti della Squadra Mobile che hanno fatto irruzione all’interno arrestando l’albanese S.A. di 44 anni, che stazionava all’esterno, e C.S. di anni 48, trovato all’interno del bar. La perquisizione effettuata nell’esercizio commerciale consentiva di rinvenire, nascoste in un giubbino appeso all’attaccapanni, 12 dosi di cocaina già confezionate e pronte per la vendita ed altre 2 poste su un tavolino sito nel gazebo del bar, destinate evidentemente ad una vendita che si sarebbe concretizzata di li a poco prima dell’intervento della Polizia. Nella successiva perquisizione domiciliare, effettuate nell’abitazione del gestore del bar, sono state rinvenute altre 79 dosi di cocaina già confezionate e circa 9000 euro in contanti, probabile provento dell’attività illecita. L’italiano, già condannato per spaccio di stupefacenti, è stato quindi condotto presso il Carcere di Sollicciano, mentre per il cittadino albanese, tra l’altro irregolare sul territorio nazionale, sono scattate le procedure volte al rimpatrio. Nei confronti del gestore è stato altresì elevato verbale di sanzione amministrativa per la violazione della normativa finalizzata a contrastare il contagio da COVID-19 e che disciplina la chiusura delle attività commerciali la quale prevede, oltre alla sanzione pecuniaria, anche la sospensione della licenza da 5 a 30 giorni
Riapre il locale per spacciare droga, arrestato barista ad Arezzo
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