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Tornano le domeniche al museo, si studia la facciata di palazzo Casali

Tornano “Le Domeniche al Museo”. Domenica 20 gennaio alle 16 è in programma una conferenza degli Architetti Pietro Matracchi e Michele Roggi (Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze) dal titolo “Palazzo Casali e Filippo Berrettini – progetto e varianti di un’architettura tesa a superare i vincoli di contesto”.
Lo studio di fonda su un rilievo laser scanner esteso a tutti gli ambienti del corpo di fabbrica antistante piazza Signorelli, a gran parte dell’ala su via Casali e ad alcuni ambienti che costeggiano piazzetta della Seta.
Dalla nuvola di punti sono state ricavate numerose piante, sezioni e prospetti di alta precisione, che per la prima volta hanno consentito di esaminare la reale consistenza del palazzo, con le sue singolarità architettoniche e costruttive. È stata oggetto di studio, in particolare, la porzione dell’edificio antistante piazza Signorelli.
Alcuni temi salienti affrontati sono la correlazione tra le piante che documentano lo stato di fatto preesistente ai lavori e la proposta di Filippo Berrettini; l’analisi dei progetti berrettiniani in rapporto a quanto poi effettivamente realizzato; l’accorpamento di parte delle strutture murarie preesistenti, l’organizzazione di cantiere e l’avanzamento dei lavori, che in parte ricalca il progetto e in parte lo supera con una variante di grande portata.
Di notevole interesse sono anche le soluzioni costruttive approntate per ottenere delle grandi sale in uno spazio relativamente angusto. E all’assetto costruttivo si lega anche il quadro fessurativo che si è formato soprattutto in alcune pareti circostanti la sala Medicea, aspetto questo che per la prima volta viene documentato e analizzato in modo compiuto grazie alle numerose sezioni del palazzo appositamente redatte.
Il modello 3D offre inoltre un’importante documentazione dell’altimetria dell’area in cui il palazzo è sorto, evidenziando i forti dislivelli tra la zona di piazza Signorelli, gli ambienti seminterrati del museo e via Roma e ponendo in questo contesto l’esatta collocazione del muro a conci ciclopici su cui insiste un lungo tratto della parete meridionale del palazzo.