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Patti di collaborazione, 30 accordi fra Comune e volontari per i beni comuni

Ogni comunità racchiude in sé la sua storia e il percorso che la contraddistingue è sempre da scoprire e costruire.

Un lavoro in progress, questo del Comune di Cortona, partito da oltre vent’anni e iniziato con un’attenzione al ‘benessere di Comunità’ che ha connotato l’identità di ogni progetto sviluppatosi negli anni, sostenuto da équipes territoriali, tenute insieme dal concetto di prevenzione e da un metodo di lavoro basato su una costante co-progettazione, svolta sempre insieme.

Un metodo di lavoro che certamente in un piccolo Ente Locale come quello di Cortona (poco meno di 23.000 persone) è più facilmente adottabile, ma che richiede anche coraggiose scelte sia della componente tecnica, che politica dell’Ente, con determinazione e lungimiranza.

Sono stati attivati, con cadenze temporali precise, tavoli di lavoro in cui i cittadini singoli o organizzati, le associazioni, le scuole, le cooperative sociali del territorio, hanno affrontato nel corso degli anni, insieme al Comune, temi nelle diverse aree: sociali, della salute, della disabilità, dell’integrazione, della multiculturalità, dell’educazione, dello sport.

“E’ un lavoro continuo e collaborativo, dichiara Andrea Bernardini Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cortona, che vede oggi gli abitanti del Comune, poter usufruire di una rete di offerte particolari, nate dai diversi progetti del sociale, del sanitario, del volontariato, e della scuola. Reti in Rete unisce questa integrazione delle risorse per il benessere della comunità.

Una storia che è entrata in modo naturale e consequenziale nella nascita degli attuali Patti di Collaborazione per la cura e rigenerazione dei beni comuni materiali e immateriali (a oggi 28 Patti siglati). Dobbiamo fare un plauso ai nostri concittadini per la sensibilità e il grande senso civico che stanno dimostrando in tantissimi settori.

Nel 2014, prosegue Bernardini, è stato approvato il regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione, e le esperienze pregresse hanno predisposto un terreno fertile, atto a esprimere questa partecipazione dei cittadini attivi, nelle forme dell’associazionismo, del cooperativismo, della scuola, dei comitati di cittadini, che hanno portato avanti istanze, desideri, aspettative, in ogni fascia di età, per la cura dei Beni Comuni materiali e immateriali.

La loro filiazione è il risultato della generatività che ha permesso la realizzazione di progetti stabili nel tempo, per esempio, tutti quelli del volontariato attivo; della ‘Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti’; delle attività ‘Cortona sensibile all’Alzheimer ‘ (che per il ventennio del lavoro svolto, ha ottenuto una menzione speciale, dalla Rete delle Città Sane OMS) delle attività per la disabilità; del Comitato cittadino ‘Il Poggetto’ per la cura del parco pubblico con angoli per i libri: esempio di partecipazione dove i cittadini si sono sentiti legittimati all’interno del loro percorso.

Le scuole hanno contribuito alla diffusione di pratiche di progettazione partecipata, collaborando con le azioni di ‘cura’, anche nei beni immateriali attraverso l’educazione alla responsabilità, legalità e del senso di cittadinanza, di etica fra le generazioni.

Tutti quanti i progetti nei ‘Patti’ hanno favorito l’essere protagonisti degli interventi di cura e rigenerazione.

Si è costituito, dopo un intervento di formazione, un gruppo volontario sui Beni Comuni che sta portando avanti dei progetti relativi ai Beni Comuni stessi, dentro a quell’interesse generale che contraddistingue i Patti e che, aumentando in ognuno la consapevolezza di essere utili alla comunità, favorisce, contemporaneamente, un ben-essere della persona. Il nostro impegno, conclude Andrea Bernardini, non si conclude e anzi sono fase di redazione altri patti di collaborazione come quello sui migranti, su cui abbiamo ricevuto finanziamento regionale , sul progetto Diabesità per la prevenzione e corretti stili di vita”.