fbpx

Dipendente del Tribunale indagato per le “creste” sulle notifiche

Problemi con gli incassi delle notifiche, al Tribunale di Arezzo mancano 21 mila euro. Da qui le indagini affidate alle Fiamme Gialle che hanno chiuso le indagini, stringendo il cerchio intorno a un dipendente infedele che ora rischia l’accusa di peculato

La nota della Guardia di Finanza di Arezzo
E’ stato emesso dalla Procura della Repubblica di Arezzo un avviso di conclusione indagini preliminari per il reato di peculato nei confronti di un Ufficiale Giudiziario del Tribunale di Arezzo, al termine di una serie di accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza di Arezzo, coordinati dal Pubblico Ministero Dott. Andrea CLAUDIANI.
Tutto inizia quando il Tribunale di Arezzo, nel corso di un’ispezione, ha riscontrato delle discordanze tra quanto incassato per le notifiche di atti giudiziari e quanto effettivamente versato all’Erario.
Le successive indagini, delegate dall’A.G. inquirente alla Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura della Repubblica di Arezzo, sono state indirizzate a capire le ragioni dei mancati versamenti, se si trattava di meri errori contabili, ovvero se, sistematicamente, si trattenevano indebite somme di denaro, che i legali corrispondono per la notifica di atti giudiziari e protesti.
Ricostruita l’attività dell’Ufficio UNEP, i finanzieri hanno rilevato omessi versamenti all’Erario per oltre 21 mila euro, gran parte dei quali riferibili a contributi previdenziali degli stessi Ufficiali Giudiziari, che quindi hanno subito la trattenuta, ma senza che vi sia poi stato il successivo versamento.
All’esito delle attività svolte, la Procura della Repubblica di Arezzo ha anche richiesto al locale Tribunale il sequestro per equivalente delle somme indebitamente trattenute.