Si chiude in questi giorni la fase sperimentale del progetto FUORI DAL GUSCIO, voluto e sostenuto dallโIstituto Comprensivo Cortona 1, dal Comune di Cortona, dallโAssociazione Autismo Arezzo Onlus, dalla Coop. TMA Group, dalla Virtus Buoncovento, e sostenuto da Banca Popolare di Cortona e MB Elettronica. Le lezioni si sono svolte tutte presso la Piscina Comunale di Camucia.
Un progetto che รจ partito dalla volontร di voler creare opportunitร di reale integrazione tra i bambini normodotati ed i loro compagni affetti da patologie quali lโautismo o disabilitร intellettive.
In questi mesi (marzo โ giugno) sono stati oltre 100 i bambini coinvolti delle scuole primarie di Camucia e Fratta, tra di essi 7 con disabilitร autistica o intellettiva.
Unโesperienza unica in Italia che ha visto intere classi fare nuoto una volta alla settimana tutti assieme, senza barriere e diversitร , con i bambini diversamente abili totalmente in sintonia con i compagni, anzi che spesso hanno guidato gli altri.
Lโidea progettuale era quella di integrare il bambino diversamente abile, attraverso uno sport (come il nuoto) allโinterno del gruppo classe.
I risultati pedagogici ed educativi sono stati eccezionali, ma non solo. Con il progetto Fuori dal Guscio รจ stata data la possibilitร anche a bambini provenienti da famiglie in difficoltร di poter praticare nuoto in forma totalmente gratuita. Da parte di tutti, insegnanti, famiglie, istituzioni, operatori vi รจ un coro unanime di con senso ed entusiasmo.
Il progetto โFuori dal Guscioโ รจ stata una valida alternativa alla classica ora di educazione fisica, unโattivitร sportiva a carattere terapeutico, inserita in un progetto abilitativo-riabilitativo dei bambini e ragazzi affetti da autismo e grave disabilitร intellettiva, durante lโorario scolastico. Con questo progetto gli schemi sono saltati e si รจ avuta la dimostrazione provata che azioni vere di inclusione sono possibili, partendo da unโattivitร divertente come lo sport (in questo caso il nuoto) tante barriere possono cadere e non solo tra i ragazzi, ma anche tra gli adulti ed in particolare tra le famiglie spesso chiuse nei loro problemi e nelle difficoltร .
I bambini imparano a nuotare e nello stesso tempo lavorano su aspetti emotivi e cognitivi che interferiscono con la possibilitร di inserirsi efficacemente nel gruppo dei pari. Visto che in acqua cโerano i compagni di classe, questo ha aiutato il bambino disabile a relazionarsi con i suoi pari in un ambiente ludico e ricco di stimoli percettivi.
La sperimentazione e lโapprendimento di nuove abilitร producono un effetto a cascata sulle competenze sociali attraverso la valorizzazione di sรฉ e nella relazione con gli altri. Aumenta la fiducia in sรฉ e lโautostima favorendo e facilitando lโapertura alla relazione, aumentando la disponibilitร a mettersi in gioco.
Per fare ciรฒ lโattivitร seguita รจ stata la TMA (Terapia Multisistemica in Acqua) sviluppata in ambiente naturale (piscina pubblica) con un modello teorico di riferimento e una metodologia strutturata attraverso fasi, che utilizza inoltre metodiche cognitive, comportamentali, relazionali e senso motorie.
Eโ un progetto innovativo e mai attuato in Italia, e con queste premesse lโobiettivo di tutti รจ riproporlo anche nel prossimo anno scolastico.