Morte di Antonella Peruzzi, indagato il proprietario della ditta antitarlo

Nuovo sviluppo nell’indagine sulla morte di Antonella Peruzzi, la 66enne di Alberoro deceduta nei giorni scorsi in circostanze ancora da chiarire. La Procura di Arezzo ha iscritto nel registro degli indagati il legale rappresentante della ditta specializzata nei trattamenti antitarlo che aveva operato all’interno dell’abitazione della donna poco prima del decesso.

L’iscrizione, precisano gli inquirenti, è un atto dovuto che permette a tutte le parti coinvolte di partecipare agli accertamenti tecnici in programma. Con questo passaggio, il fascicolo aperto inizialmente contro ignoti (modello 44)d iventa ora un’indagine a carico di persona nota (modello 21), come previsto dalla procedura penale.

Nei prossimi giorni saranno esaminate le provette biologiche prelevate dal marito della vittima, che aveva manifestato sintomi simili a quelli della consorte, poi fortunatamente rientrati. I campioni verranno inviati ai laboratori di tossicologia forense per stabilire se siano presenti residui di sostanze chimiche riconducibili ai prodotti utilizzati durante il trattamento antitarlo.

Qualora le analisi dovessero confermare l’ipotesi di intossicazione, la Procura valuterà la possibilità di disporre la riesumazione della salma di Antonella Peruzzi per eseguire l’autopsia.

L’abitazione della coppia resta sotto sequestro per consentire ai vigili del fuoco e alla squadra mobile di Arezzo di completare gli accertamenti ambientali. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Marco Dioni (in foto), sono ancora nelle prime fasi.

La famiglia della donna è seguita dall’avvocato Osvaldo Fratini. Al momento non risultano denunce o esposti, ma la situazione potrebbe evolversi nei prossimi giorni in base agli esiti degli esami tossicologici.