Tempo di potature: riutilizzare e non smaltire i residui. Ecco come fare

In Valdichiana questo è momento di potature, e come ogni anno si ripropone il problema di come smaltirne i residui.

Di questo argomento ne abbiamo parlato con l’agronomo Matteo Mancini, cercando di capire non solo come smaltirli, ma soprattutto come “riutilizzarli”.

I residui delle potature abbiamo scoperto essere delle preziosissime fonti di carbonio, di cui i nostri terreni sono pericolosamente privi.

La mancanza di carbonio porta a un incremento rapido dell’infertilità dei campi e di conseguenza una scarsa produzione.
Ma come si può utilizzare quel carbonio proveniente dai rametti tagliati per fertilizzare il nostro terreno?

Ce lo spiega Matteo Mancini.

Un sistema valido tanto per le aziende agricole, che per il privato è quello di lasciare i residui più piccoli lungo i filari dei campi, per poi andare a sminuzzarli nel momento in cui si andrà a trinciare l’erba. Questo permetterà di ottenere una triturazione fine del residuo che, se lasciato nel terreno, diventerà del compost naturale in grado con il tempo di arricchire il suolo di carbonio.

Questa è una delle soluzioni attuabili da piccole, grandi e medie imprese. Non è la sola però, infatti alcuni frantoi e aziende agricole hanno iniziato con il tempo a produrre compost partendo dagli scarti delle olive, delle foglie e della stessa sansa. Questo ci porta a rimarcare la profonda importanza che ha la produzione di compostaggio naturale per la resa produttiva dei terreni. Compost che passa anche dall’organico della raccolta differenziata delle nostre abitazioni.