Occupa la velostazione di Arezzo e, dopo un controllo da parte della polizia, reagisce e aggredisce un agente. È accaduto lunedì mattina quando un 44enne originario dell’Egitto, che da tempo occupava la struttura accanto alla stazione ferroviaria impropriamente, utilizzandola come dimora, ha reagito ai controlli da parte della polizia municipale.
Infatti, dopo svariate richieste di mostrare i documenti e gli inviti a lasciare la struttura – dedicata al parcheggio al coperto delle biciclette – l’uomo ha reagito in modo violento, scatenando una colluttazione con gli agenti. Nello scontro, uno di loro è rimasto ferito, e ha riportato lesioni guaribili con una prognosi di 3 giorni.
Il cittadino, i cui i documenti sono risultati non conformi alle regole, è stato così arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Oggi, dopo la convalida dell’arresto, l’udienza in tribunale non ha stabilito alcuna nessuna misura cautelare, né limitazione alla permanenza in città. Per cui da oggi risulta di nuovo libero, anche se dovrà rispondere in futuro del reato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
La nota del sindaco di Arezzo Ghinelli e della vicesindaco Tanti
Intanto, il sindaco Alessandro Ghinelli e la vicesindaca Lucia Tanti hanno diffuso una nota sull’accaduto esprimendo “piena solidarietà all’agente della polizia municipale di Arezzo rimasto ferito, vittima di una aggressione vile, subita nell’esercizio del suo dovere. Ogni forma di violenza nei confronti di chi è preposto a garantire la sicurezza e il rispetto delle regole – continua la nota – è intollerabile e merita la più decisa riprovazione”.
“Ringraziamo sentitamente gli agenti della polizia municipale per la loro professionalità e il loro impegno quotidiano a tutela della nostra comunità: Arezzo non tollera comportamenti violenti e illegali, per questo continueremo a lavorare con determinazione per garantire la sicurezza e il decoro della nostra città. C’è da augurarsi che il lavoro costante e attento della nostra polizia municipale e in generale di tutte le forze dell’ordine trovi riscontro in percorsi altrettanto severi e rigorosi evitando che persone così siano a piede libero in tempi brevi mentre la soluzione più ovvia sarebbero punizioni esemplari e se, del caso, un rimpatrio immediato”, conclude.