Ladri in casa: le chat whatsapp e i gruppi facebook sono utili? Ne parliamo con l’esperto

Abbiamo parlato con Alessandro Rossi, esperto di sicurezza e titolare di una nota azienda investigativa che opera nel territorio aretino.

Con lui abbiamo affrontato uno dei temi di attualità più ricorrenti tra i tanti gruppi facebook e le chat whatsapp: furti in casa.

Secondo le statistiche Censis e Verisure riferite all’anno 2023 che prendono come base il numero di denunce effettuate, la percentuale di furti in abitazione nella provincia di Arezzo è salita del 48%, con un valore assoluto di casi che si aggira intorno ai 1112, e che giova ad Arezzo la ventiduesima posizione in classifica.

Dati allarmanti, riscontrabili nelle tante “chat di vicinato” che nascono su Whatsapp, dove tra vicini appunto, ci si aiuta e organizza per controllare le abitazioni del quartiere in caso di assenze prolungate.

Ma queste chat funzionano realmente o se servono solo a creare allarmismi e malumori diffusi?

Molti i padri di famiglia che sentono il dovere di dover scendere per strada con delle vere e proprie ronde per difendere la “zona” come aiuto alle forze dell’ordine. L’organizzazione di queste ronde passano spesso attraverso chat e gruppi pubblici, che vengono utilizzate come vero e proprio strumento di “comunicazione”, documentando strani passaggi di macchine o di persone con foto e video.

«Se non è il vostro mestiere state a distanza»

Quello che Rossi mette soprattutto in risalto ai nostri microfoni è come un eventuale intervento da parte di una persona non competente, non qualificata e non formata anche a livello giuridico, possa essere pericoloso.

Cosa fare quindi se si è di fronte a un chiaro segnale di effrazione in un’abitazione?

Si deve senza indugio avvisare le forze di polizia e attendere un loro intervento, documentando quanto stiamo vedendo. Il rischio infatti è quello di commettere noi stessi un reato o di trovarsi in situazioni spiacevoli.

È possibile fotografare o filmare persone sospette nelle strette vicinanze delle abitazioni?

Sì, è possibile. Filmare, documentare fotograficamente è di sicuro una cosa molto utile mantenendosi sempre in una posizione di sicurezza. Utili anche per chi si trovasse ad assistere a un tentativo di effrazione, o di reato, sono un rumore forte, volontario, atto a mettere in guardia il reo di quanto sta accadendo. Un ammonimento in grado di bloccare sul nascere il reato.

Quale dovrebbe essere quindi lo scopo unico di queste chat?

Quello di controllo. Un mutuo soccorso tra abitanti dello stesso quartiere nel momento in cui ci si deve allontanare da casa per svariati giorni, o comunque nel caso in cui nella zona ci siano movimenti sospetti.

Quali stratagemmi usare per mettere in sicurezza le abitazioni?

Non tutti hanno la possibilità di installare nelle proprie abitazioni sofisticati impianti antifurto, che nell’effettivo garantiscono un reale contributo solo se collegati in modo diretto alle forze dell’ordine.

Ci sono tuttavia degli stratagemmi a basso impatto economico che possono essere utilizzati come “dissuasori” per ladri.

Luci esterne con sensori di movimento, lampade temporizzate all’interno dell’abitazione che si attivano da sole durante la sera e la notte, immettendo nel malintenzionato il dubbio che la casa sia abitata, possono essere degli “spauracchi” a basso costo.

Un altro trucco sempre efficace è quello di chiedere a un vicino di ritirare per noi la posta, non facendola accumulare nella cassetta delle lettere, e per chi abita nei condomini abbassare sempre gli zerbini esterni.

Nel vademecum della sicurezza, il gradino più alto nel podio delle cose da non fare lo detiene quello che i ladri utilizzano come localizzatore istantaneo: le foto sui social.

Postare foto su social in profili aperti può essere molto dannoso, se a osservare quelle immagini c’è qualcuno intenzionato a svaligiarci casa. Postare, sì, ma solo una volta rientrati.