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Camucia, aquila e fascio littorio alla sede della Cgil. La denuncia del sindacato

Tracchi: “non ci faremo intimidire dai neofascisti. Ogni iscritto ne terrà conto”

Una bandiera con l’aquila e il fascio littorio. Appesa con 4 pezzi di nastro adesivo all’ingresso della nostra sede di Camucia. Qualcuno dirà: è una ragazzata. Qualcuno dirà: è un episodio isolato. Noi diciamo che la maturazione antifascista del nostro paese non è compiuta. Chi fino all’ottobre dello scorso anno non condivideva questa valutazione, ha dovuto assistere all’assalto fascista della nostra sede nazionale a Roma e alla devastazione del piano terra. L’8 ottobre la Cgil e si sindacati europei saranno in piazza a Roma non solo – come ha sottolineato Landini – per dire mai più fascismi ma per rappresentare un’idea di Paese e per richiamare la necessità di mettere al centro i temi del lavoro e della solidarietà.

La Cgil di Arezzo denuncerà alla magistratura quanto accaduto stanotte a Camucia ma intanto vogliamo riaffermare che non ci lasciamo intimidire e che la Cgil non ha collocato l’antfascismo sullo scaffale della storia. E’ un valore che fa parte della sua identità e, ovviamente, non facciamo finta di non vedere che questo atto si è verificato all’antivigilia del voto del 25 settembre. Non spetta a noi dire quale fosse l’intenzione di chi ha imbrattato la sede della Cgil con il simbolo del fascio littorio. Possiamo solo dire che questo gesto rafforzerà lo spirito antifascista di tutti gli iscritti al nostro sindacato che domenica andranno al voto. Il vento che gonfia le nostre vele soffierà più forte.