Papaveri Rossi per i caduti delle due Guerre Mondiali. Sabato 24 aprile a partire dalle ore 10, presso il Sacrario comunale, si terrร lโinaugurazione del โ Sentiero dei Papaveriโ, un progetto che nasce per valorizzare, conservare e trasmettere la memoria dei caduti della Prima e Seconda Guerra Mondiale. La cittร di Castiglion Fiorentino ricorda le sue vittime non solo con il monumento realizzato negli anni โ20 da Delfo Paoletti ma anche con altre 18 targhe e cippi dislocati in tutto il territorio comunale. Il progetto de โIl sentiero dei papaveriโ, 50 chilometri circa, che prende avvio da Palazzo San Michele per snodarsi nelle frazioni e concludersi al monumento dei caduti ai Giardini Pubblici, consiste, tra le altre cose, nella collocazione di pannelli a corredo dei monumenti che ricordano il sacrificio dei castiglionesi durante le Guerre. In occasione della ricorrenza del 25 aprile, giorno dellโanniversario della Liberazione d’Italia sono previsti, quindi, due giorni dโiniziative, 24 e 25 aprile, che riguardano, appunto, il ricordo dei caduti durante i due conflitti mondiali nel nostro territorio. โLa convinzione che ha mosso il progettoโ โ dichiara lโassessore alla cultura, Massimiliano Lachi โ โรจ che la memoria sia indispensabile per consolidare i valori morali e civili di una comunitร , che necessita della consapevolezza del proprio passato per costruire collettivitร e futuroโ. I papaveri, nellโiconografia classica, ricordano la fatica e i pericoli che gli italiani caduti hanno affrontato durante il lungo e straziante cammino delle guerre e rendono omaggio alla prematura morte che li ha colpiti rendendoli eroi di tutti noi. โI giovani castiglionesi che hanno sacrificato la loro vita nella Grande Guerra sono stati 338 mentre nel secondo conflitto mondiale, oltre 100 le giovani vite di soldati morti nei vari fronti, 159 le vittime civili di bombardamenti, mine e granate, 16 i morti per mano tedesca. Questo il tributo di sangue e distruzione dato da Castiglioni alla guerraโ continua Lachi. Il ricordo del sacrificio dei castiglionesi nella Grande Guerra lo abbiamo attraverso le struggenti pagine del diario di Giuseppe Salvemini, nato nel 1897 a Castiglion Fiorentino, partito a 18 anni volontario per il fronte e morto nel 1918.
Il suo diario, dal titolo โCon il fuoco nelle veneโ, vincitore nel 2015 del prestigioso โPremio Pieve Saverio Tutinoโ, racconta una vita bruscamente interrotta dal primo conflitto mondiale. Una vita intensa e breve, un diario a tratti spensierato che diventa crudo e carico di minuziose descrizioni man mano che la guerra gli si rivela con tutti i suoi orrori. Si tratta in questo senso di uno dei testi piรน puntuali ed espliciti di denuncia del massacro di massa, delle fucilazioni e delle esecuzioni sommarie che caratterizzarono lโesperienza di guerra degli italiani. Di particolare interesse per la lettura dei fatti e la redazione dei pannelli del secondo conflitto mondiale, รจ stato, invece, il diario di Don Angelo Nunziati, bibliotecario e Parroco della Pievuccia, che narra, in modo attento ed emozionante, il triennio โ43-โ45 a Castiglion Fiorentino. โIl prezioso manoscritto sarร esposto presso il sacrario di Palazzo San Michele, al cui interno due targhe renderanno omaggio alle oltre 600 vittime dei due conflitti mondiali. Strumento fondamentale per la stesura dei pannelli, sono state anche le numerose testimonianze personali, di familiari e amici, che hanno restituito una fotografia inedita e struggente del dramma della guerraโ conclude lโassessore alla Cultura, Massimiliano Lachi.