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Fredy Pacini non è stato scagionato. Si riaprono le indagini sulla vicenda accaduta nel capannone dove il gommista dormiva per paura dei ladri

Non c’è archiviazione per Fredy Pacini, il gommista di Monte San Savino che sparò e uccise un ladro dentro alla sua ditta.
Il gip Fabio Lombardo ha rinviato le carte alla procura per ulteriori indagini. Il pubblico ministero Roberto Rossi ora ha sei mesi di tempo per stabilire quella di Pacini è stata una legittima difesa, oppure se l’artigiano di Monte San Savino abbia avuto una reazione sproporzionata al pericolo che stava correndo.

Inizialmente la procura aveva chiesto l’archiviazione, ma il giudice per le indagini preliminari, ricevuta anche un’istanza da parte della sorella della vittima, ha ritenuto di tenere aperta la questione.

La vicenda del gommista di Monte San Savino che dormiva nel capannone per paura dei ladri divenne un caso nazionale, anche per le prese di posizione del mondo politico, aprendo un nuovo dibattito sulla riforma della legittima difesa. Norma che in effetti venne modificata, ma che non riguarda il caso in questione, accaduto prima della variazione al testo