Vivaista e trasportatore non dichiarano redditi per 4 anni. Scoperta evasione da un milione

Scoperti dalla Guardia di Finanza di Arezzo i titolari di due ditte del Valdarno, operanti nel settore dei trasporti, commercio e coltivazione di piante e fiori che, a fronte dei ricavi conseguiti, avevano omesso per ben quattro annualità, di presentare la dichiarazione dei redditi.
“Dimenticanza” oppure “Difficoltà economiche”, le generiche motivazioni addotte dai titolari delle ditte ispezionate che, con questo comportamento illegale, riuscivano ad operare sul mercato a prezzi più bassi rispetto agli altri operatori del settore, praticando una concorrenza sleale.
I finanzieri del Nucleo PEF di Arezzo sono arrivati ai due “furbetti dell’erario” seguendo le tracce delle loro fatture emesse ad ignari clienti. Da qui, attraverso l’incrocio delle risultanze delle numerose banche dati in uso al Corpo, sono stati eseguiti due controlli fiscali all’esito dei quali è stato ricostruito il reale giro di affari, completamente occultato al fisco.
Nel dettaglio, al termine di un primo controllo fiscale, è stato rilevato che il titolare di un’impresa florovivaistica con sede a Montevarchi (AR), pur avendo conservato tutta la documentazione relativa a ricavi e costi della propria attività, svolta anche in forma itinerante presso diverse aree mercatali, dal 2013 al 2016, aveva omesso di presentare la dichiarazione dei redditi, con un’evasione quantificata in circa 700 mila euro tra imposte sui redditi ed IVA.
Il secondo controllo veniva eseguito invece nei confronti di un autotrasportatore di San Giovanni Valdarno (AR) che, dotato di camion appositamente predisposto per il carico di merce delicata e precocemente deperibile come fiori e piante, era solito rendere i propri servizi ad imprese del settore, con prezzi altamente concorrenziali, in virtù dell’illecito vantaggio di operare in completa evasione di imposta, ammontante a circa 270 mila euro tra imposte sui redditi ed IVA, per le annualità dal 2013 al 2016. In questo caso, però, la ricostruzione del fatturato era resa difficoltosa dall’assenza di contabilità e dalla scarsa collaborazione mostrata dal titolare nell’esibire la documentazione richiesta, parzialmente reperita anche a seguito di controlli incrociati presso società clienti.
All’esito di dette attività, le Fiamme gialle hanno segnalato i due “evasori totali” agli Uffici finanziari competenti per l’accertamento, proponendo, altresì, sui loro patrimoni immobiliari e mobiliari, specificamente individuati, l’applicazione di misure cautelari, a garanzia del credito vantato dall’Erario. L’autotrasportatore è stato anche segnalato alla Procura di Arezzo, per il reato tributario di occultamento delle scritture contabili.
Il servizio rientra tra le attività poste in essere dalla Guardia di Finanza, a contrasto della c.d. economia sommersa, i cui effetti negativi sono di palese evidenza perché alimentano una concorrenza sleale, a danno della collettività e, soprattutto, degli imprenditori onesti e rispettosi delle regole.