Mettendo a frutto l’esperienza maturata negli anni nel settore del commercio dei metalli preziosi, si muoveva con destrezza tra le maglie del fisco internazionale, in totale evasione d’imposta.
Ma le Fiamme Gialle di Arezzo, nell’ambito dei servizi avviati con il dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti, stavano osservando da vicino M.A., imprenditore aretino di 60 anni, noto agli atti del Reparto per essere stato coinvolto nell’Operazione “FORTKNOX”. A suo carico, anche una Rogatoria della Procura presso il Tribunale di Innsbruck, con la quale l’Autorità austriaca ipotizzava condotte illecite attuate in qualità di legale rappresentante di una società di diritto austriaco che, pur in assenza di idonee strutture operative e documenti contabili, aveva movimentato ingenti quantitativi di metalli preziosi attraverso operazioni triangolari tra Austria, Polonia ed Italia, con il ricorso frequente all’utilizzo di denaro contante.
Considerato il concreto rischio di ingenti evasioni, i finanzieri avevano così avviato, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Arezzo, mirate indagini tese a ricostruire i rapporti economici intercorsi fra società estere dell’imprenditore con diverse imprese aretine, ignare dei traffici illeciti posti in essere dal fornitore, per gli anni dal 2013 al 2017. E’ stato così possibile ricondurre in Italia i redditi prodotti da società fittiziamente costituite in Austria e Ungheria, paese dove l’intraprendente aretino aveva spostato l’illecito business dopo il blocco delle disponibilità bancarie in Austria.
Per avvalorare le ipotesi investigative, i finanzieri del Nucleo PEF hanno proceduto, in un’occasione, anche al fermo dell’imprenditore, trovato in possesso di oltre 5 kg di oro puro e 11 kg di argento puro in grani, privi dell’indicazione del titolo o altro marchio di identificazione.
Gli sviluppi di natura tributaria hanno permesso di quantificare in oltre 30 milioni di euro i ricavi evasi ai fini delle imposte sui redditi. Il dominus è stato, quindi, denunciato alla Procura della Repubblica di Arezzo per omessa presentazione della dichiarazione fiscale, in violazione dell’art. 5 del D.Lgs n. 74/2000. Nei confronti dello stesso, a garanzia del credito erariale, sono stati sequestrati beni immobili e disponibilità bancarie per oltre 150 mila euro.
Il servizio rientra nelle attività poste in essere dalla Guardia di Finanza a contrasto delle condotte di evasione fiscale internazionale più sofisticate e complesse, a tutela dell’economia legale.