Giornata convulsa sulla storia dei dati del turismo. Al convegno della Regione vengono pubblicati i numeri del periodo gennaio-settembre 2018 e scoppia la polemica, perché riguardo la provincia di Arezzo, l’unico dato positivo è quello del capoluogo, mentre tutte le vallate vanno a marcia indietro. È lo stesso assessore regionale Ciuoffo a dire che i dati aretini non andranno all’Istat perché parziali, ma non basta, la frittata è fatta e parte all’attacco il sindaco di Cortona contro il Comune di Arezzo, reo di non aver raccolto le informazioni della provincia, come gli è stato chiesto dalla Regione. Si difende l’assessore Comanducci che afferma che il suo Municipio non ha il personale sufficiente.
Prima dei comunicati ufficiali una constatazione: se Arezzo città con la sua Fondazione turistica volevano rendere una buona immagine a tutti i possibili nuovi soci, sono partiti col piede sbagliato.
Il comunicato del sindaco di Cortona:
In merito ai dati sui flussi turistici relativi alla provincia di Arezzo che presentano risultati negativi per la Valdichiana devo precisare che
Non sono dati reali.
Purtroppo il Comune di Arezzo non ha mandato i dati delle zone. Ha mandato i dati alla Regione SOLO di Arezzo città quindi tutte le zone aretine (Valdichiana, Casentino, valdarno e valtiberina) risultano con il segno negativo.
Chiederemo conto di questo grave vulnus all’Assessore competente del Comune di Arezzo e chiederemo alla Regione di scegliere un ente “terzo” per la statistica che non abbia interessi di parte. Non siamo mai stati informati da Comanducci che c’erano questi problemi di invio. Ho già chiesto una riunione con la Regione. Che il dato sia sbagliato è evidente ad esempio da Cortona che ha la tassa di soggiorno e che può solo con quella verificare, come più volte detto, che i dati sono in crescita (+ 9%) nei primi sei mesi dell’anno. Ci sono altre zone della Toscana con problemi di statistica ma dispiace vedere che ad Arezzo il problema sia su tutte le vallate e non su Arezzo città : ricordo al Comune di Arezzo che il personale e le risorse date dalla Regione sono per tutta la provincia e non solo per Arezzo.
La replica dell’assessore Comanducci
In ordine al comunicato fatto dalla sindaca Basanieri, sono a specificare che il Comune di Arezzo da quando ha ottenuto la “non” gradita delega della statistica provinciale, ha più volte scritto alla Regione lamentandosi della totale insufficienza di risorse di personale che sono state trasferite: 3 persone contro altri comuni a cui sono ne state date più di 10. Situazione notevolmente aggravata dalla stessa sindaca Basanieri in quanto una di queste risorse è stata trasferita alla sua amministrazione per gestire il punto informazioni turistico di Cortona. Nonostante abbia più volte fatto fatica a capire come mai fino al 2015 la provincia di Arezzo pagava tre persone al Comune di Cortona, visto che a noi gli Iat costano più di 80.000 euro all’anno, abbiamo comunque accettato la richiesta ma forse, con il senno del poi, oggi avrebbe fatto molto più comodo all’ufficio provinciale avere quella risorsa impegnata a lavorare per l’intera collettività.
Nonostante tutto il Comune di Arezzo, in modo serio e professionale, ha speso soldi e tempo stimolando incontri formativi per vallate, finanche andando a cambiare completamente software, passando all’inserimento automatico e digitale delle presenze.
Speravamo che questo importante cambiamento risolvesse i problemi di insolvenza delle strutture ricettive che da sempre affligge la nostra provincia, ma nonostante un buon recupero, i dati sono ancora parziali. Abbiamo notato su questo punto, purtroppo, poca condivisione del lavoro del territorio che dovrebbe collaborare per il recupero della propria area territoriale.
In ordine ai dati statistici pubblicati dalla Regione Toscana, rassicuro tutti i sindaci che le percentuali sono negative in parte perché viziate da un forte dato di inadempienza (strutture che non hanno comunicato i dati). Negli scorsi anni veniva pubblicato solo il dato finale, a primavera, che veniva prima recuperato e controllato dagli uffici. Questa azione è sempre stata fatta a fine anno, ma in questo 2018 la Regione ha chiesto i dati fino a settembre e l’ufficio ha dovuto inviare lo stato attuale, ben specificando che i dati erano provvisori, e offrendo anche una stima indicativa di dato positivo a chiusura dell’anno (previsionale) che non è stato però dichiarato.
Per quanto concerne il Comune di Arezzo, i dati statistici sono allineati solo grazie al fatto che quest’anno il software di gestione della tassa di soggiorno è lo stesso dell’invio dei dati statistici, quindi le strutture ricettive sono obbligate a inviare il dato. Le allusioni della sindaca Basanieri su eventuali utilizzi “preferenziali” sono molto gravi e dimostrano che purtroppo è abituata a pensar male sempre.
Faccio presente invece che il Comune di Arezzo a oggi ha speso notevoli risorse proprie per l’intera collettività quindi esattamente il contrario di quello che dichiara la stessa sindaca che forse avrebbe fatto meglio a contribuire nell’aiutarci facendo pressione alla Regione anche in merito al suo ruolo in Anci Toscana per il turismo, anche perché la situazione numerica del personale trasferito era ben nota a tutti.
Approfitto, per ringraziare le persone che quotidianamente, in un ufficio totalmente sotto dimensionato e quindi affrontando enormi difficoltà, svolgono un lavoro egregio per l’intera provincia.
La cosa buffa che dei dati statistici molti se ne accorgono solo in prossimità delle elezioni: che sia iniziata la campagna elettorale?