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Senza tetto trovato morto, l’intervento del Comune

Stamani intorno alle 10,30 un uomo è stato trovato senza vita a Campo di Marte ad Arezzo. Si tratta di un senza fissa dimora di età fra i 40 e i 50 anni che da qualche giorno si riparava sulle grate dove soffia l’aria calda delle caldaie del palazzo ex Standa.
L’uomo non aveva con sé i documenti e ancora non è nota la sua identità, il decesso è avvenuto dopo la notte caratterizzata da allerta meteo e abbassamento delle temperature. Da comprendere se questo possa aver inciso sul tragico epilogo, il medico intervenuto sul posto ha parlato di cause naturali, il che non esclude questa variabile.
La vicenda ha suscitato l’intervento del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli e dell’assessore al Sociale Lucia Tanti, qui di seguito:

“Il fatto accaduto in queste ore, tutto da accertare negli aspetti specifici, mette in luce ciò che da tempo è sotto gli occhi di tutti circa una fascia di disagio sociale che per le ragioni più varie non si rende disponibile a trovare sostegno in percorsi di recupero. Solo chi non conosce la materia o intende legittimamente strumentalizzarla riconduce i fatti di queste ore alla presenza o meno di dormitori o di risposte efficaci nell’ambito dell’assistenza. Cio che è vero, seppure nella sua brutalità, è che esistono persone che autonomamente decidono di organizzare la loro vità al di fuori di ogni rete di sostegno e ciò è possibile in relazione alle libertà individuali, e nessuna istituzione può obbligare ad agire in maniera contraria alla loro volontà. La città di Arezzo con il proprio volontariato, con le risorse che ha e con le forze che mette in campo è nelle condizioni di garantire a chiunque soluzioni di sostegno, sia puntuali che emergenziali, per 365 giorni l’anno a chi si rende disponibile ad essere aiutato. A ciò si aggiunge nel periodo invernale la presenza di un domitorio, che garantisce la propria apertura nei locali dell’amministazione e grazie soprattutto a Caritas, in un lasso di tempo che va da dicembre ad aprile. Ma è bene che si sappia anche che quando il dormitorio è in funzione esistono persone che liberamente decidono di non usufruire di questo ulteriore supporto. La proposta quindi di fare di Arezzo un dormitorio per 365 giorni l’anno non trova e non troverà riscontro perchè trattasi di una proposta inutile e inefficace, così come inutili ed inefficaci sono le posizioni di coloro i quali affrontano tematiche così delicate e complesse con eccessiva superficialità. L’amministrazione in questi anni, anche con il supporto delle unità di strada per una prima lettura dei bisogni, e successivamente dei servisi sociali in stretta collaborazione con la polizia locale, ha già indicato con stabilità e fermezza la linea da seguire: supporto costante con alloggio garantito ai cittadini residenti che rispettano le regole di convivenza civile, dormitorio nei soli mesi invernali per fare fronte alle temperature rigide anche per coloro i quali si presentano non disponibili a percorsi di collaborazione per un tempo di 15 giorni non rinnovabili se non in casi eccezionali, coinvolgimento della PL per portare avanti azioni di sgombero come già accaduto in zone quali l’ex mercato ortofrutticolo. La città di Arezzo non può mai scindere la coesione sociale dalle politiche di sicurezza sociale e non può mai considerare separabili le azioni di supporto dal rispetto di regole base. Il dolore per la perdita di una vita umana nel perimetro della nostra città non è misurabile e ci spinge a fare ancora di più”.